Erasmus a Jena (D)

Jena

   

   

Nächste Station: Jena (di Alesia Dangeliu)


17 marzo 2025

Jena Quando mi chiedono “dove sei stata in Erasmus?” E io rispondo “Jena” tutti rimangono confusi e meravigliati, ma non per la scelta, bensì perché quasi nessuno sa dove si trova. Di fatto si, Jena è una piccola città, per lo più studentesca, ma è più importante di quel che si pensa. Innanzitutto è in una posizione molto strategica e centrale, a poche ore di treno si possono raggiungere tantissime città del sud, nord-est ed est. Inoltre, è una città ricca di storia e cultura che ha tanto da offrire e da insegnare. La mia è stata un’esperienza unica: piccola città, sicura e ben organizzata. È una città prettamente studentesca, dunque è facile fare nuove amicizie e conoscere persone di culture diverse.
L’Università di Jena mi ha dato tanto a partire dagli insegnanti, disponibili, premurosi e attenti, sino ad arrivare alla struttura e all’organizzazione che permette agli studenti di imparare in modo tranquillo e spensierato.
Il sistema tedesco è ottimo dal punto di vista della pratica, carenza, a parer mio, dell’Italia che rende tutto (troppo) teorico. In generale gli insegnanti e i corsi in Germania permettono di spaziare sugli argomenti, di sviluppare un senso critico riguardo temi di attualità e apre la mente sensibilizzando su questioni delicate.
JenaLa città in generale è molto ben organizzata, ci sono tre stazioni che permettono di raggiungere tutte le mete desiderate, il tram è un salvavita che consente di muoversi liberamente e il sistema di trasporti è abbastanza puntuale.
Credo sia giusto fare un appunto anche sul costo della vita: secondo la mia esperienza ho trovato un’enorme differenza con l’Italia. Con poco riuscivo a riempire il frigo, a non privarmi di nulla e ad avere un’alimentazione sana ed equilibrata.
L'affitto per una casa condivisa va dai 200 ai 300 euro a seconda della posizione e di ciò che è privato e ciò che invece va diviso. Personalmente con 270 euro avevo una stanza spaziosa e luminosa, condividevo il bagno e la cucina con altre due ragazze tedesche, riservate e per nulla invadenti. Ci si organizzava con la spesa per la casa (detersivi, sacchetti per l’immondizia, oggetti vari per la pulizia) e per le pulizie (onestamente non serve neanche perché basta tenere ordinato e pulire subito dopo aver cucinato).Jena
È anche giusto soffermarsi sul tempo atmosferico. La pianura padana non mi mancava per niente! In cinque mesi ho visto solo il sole, forse tre massimo quattro giorni di pioggia. È freddo questo assolutamente, ma comunque se ci si veste bene si supera l’inverno con tranquillità.
JenaAltro punto fondamentale da toccare è l’agevolazione data agli studenti. Pagando la retta semestrale è incluso anche il Semesterticket, cioè un una carta che permette a noi studenti di prendere tutti i mezzi di trasporto regionali, quindi tram, autobus e treni. Così facendo, sono riuscita a visitare Bamberga, Norimberga, Lipsia, Erfurt, Dresda e tante altre città che meritano senza dubbio.
Ah dimenticavo, abbattiamo gli stereotipi attribuiti ai tedeschi. “Freddi”, “distaccati” sbagliato! Non so se sono stata fortunata durante il mio cammino da studentessa Erasmus, ma io ho incontrato solo tedeschi disponibili, gentili e molto premurosi, mi sono sentita accolta e mai in difetto o a disagio. La lingua non è un ostacolo perché se ti vedono in difficoltà cercano di parlare in inglese e di venirti incontro.
Beh insomma, tanta energia positiva, tanti vantaggi e agevolazioni, l’unico lato negativo è la pulizia, perché diciamo che i tedeschi non possono essere definiti proprio dei maniaci della pulizia casalinga e personale, ma è un appunto personale.
JenaTutto sommato è un’esperienza che ti segna e profondamente. Ho imparato a cavarmela da sola in ogni situazione, ad essere più indipendente e a gestirmi secondo le mie esigenze. È un’esperienza che merita di essere vissuta a pieno e a mente libera.
“Ich glaub mein Schwein pfeift” è una delle espressioni che descriverebbe la mia esperienza e che mi porto dietro perché era colloquialmente tanto utilizzata. Anche questo è un apprendimento d’altronde, no?

Tschüß!

 

 

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