Erasmus a Freiburg im Breisgau (D)

Willkommen in Freiburg! (di Giordana Pugliarelli)

29 marzo 2015

Giusto un anno fa si concludeva l’esperienza che ha ribaltato la mia vita, fatta di ricordi che custodisco gelosamente vissuti durante il mio semestre come studentessa Erasmus in Germania, precisamente a Friburgo in Brisgovia.
Non ero mai stata in Germania prima di allora ma da quando ero entrata all’università, avevo già deciso di voler vivere un semestre all’estero e la Germania mi allettava particolarmente. Ne parlai, perciò, con il mio docente di tedesco il quale mi consigliò caldamente Friburgo in Brisgovia situata a sud in Baden- Württemberg, in quanto città a misura di studente (per via delle numerose università) nel cuore della meravigliosa Foresta Nera e in una posizione strategica per poter viaggiare anche fuori dalla Germania. Mai consiglio fu più vero di quello che mi diede il Professore Gannuscio.
Passati finalmente i giorni, che spingevo con ansia, eccomi a Friburgo. Era la sera del 30 settembre, per me era già autunno inoltrato, quando scesi dal tram che dall’Hauptbahnhof mi aveva portata a Oberlinden, nel centro della città e fu amore a prima vista.
Casette alsaziane ed edifici medievali mi hanno fatto sentire catapultata in una fiaba dalla quale non volevo già più uscire. Da quel momento in poi per me è stata una continua scoperta delle bellezze che questo posto offre, giorno dopo giorno.
Frequentavo la Pädagogische Hochschule (chiamata semplicemente PH, non restate fissi a domandarvi cosa significhi quando un collega la chiamerà così, come è successo a me), sita nel quartiere Littenweiler ed è una delle numerose università friburghesi. Vivevo nello Studentenwerk annesso alla facoltà in un appartamento con tre studentesse tedesche e uno svedese. Essendo l’unica italiana della casa, i miei allegri coinquilini si divertivano a chiedermi cene a base di lasagne e pizza!
All’università frequentavo i corsi di Letteratura Inglese con inglese come lingua veicolare e due corsi di lingua tedesca per stranieri (uno di grammatica e uno di conversazione). Lì il sistema universitario è molto diverso dal nostro: intanto non c’è una corrispondenza di crediti. A Ragusa, il mio corso di Cultura e Letteratura Inglese era da 9 CFU mentre in Germania erano tutti da 3 o 4 crediti. Per questo motivo ho dovuto seguire tre seminari di letteratura inglese, tutti incentrati su argomenti diversi (un seminario di Cultural Studies, uno di Poetry for Children and Young Adults e uno sulla Guerra Civile Americana) di 3 crediti ciascuno affinché in Italia mi potessero convalidare una materia che, quanto a crediti, fosse equipollente a quella prevista dal mio piano di studio italiano.
Poi l’approccio didattico è diverso: lì le lezioni hanno un’impostazione seminariale, è più un ragionare e discutere insieme con il docente piuttosto che una vera e propria lezione frontale in cui il professore parla e gli studenti prendono appunti. Devo essere sincera, questo mi ha un po’ spiazzata, abituata come ero in Italia a prendere sempre pagine e pagine di appunti da integrare con i libri di testo quando poi dovevo preparare l’esame. Ma ci si abitua anche a questo.
Anche le modalità d’esame sono totalmente differenti: niente esami orali. Tutto scritto, alcuni corsi non prevedono addirittura alcun esame finale se non la presenza assidua. In altri casi si prepara un Referat, che consiste in una presentazione con l’ausilio di un Power Point oppure un Paper, ovvero una sorta di tesina su un argomento preciso. Non sono escluse anche modalità più creative, io mi sono ritrovata all’esame di Poetry for Children and Young Adults vestita da rapper che rappavo una poesia mentre la professoressa mi riprendeva con una telecamera!
Per quanto riguarda la votazione, questa non è in trentesimi come da noi. I voti vanno infatti da 1 a 5 dove 1 corrisponde alla fascia che va dal 28 al 30.
Per altro, i ritmi universitari sono vissuti in maniera diversa: tutti gli studenti affiancano allo studio la pratica giornaliera di attività sportive presso il centro sportivo dell’università (raggiungibile in tram con la linea 1 direzione Landwasser partendo da Littenweiler e scendendo a Emil-Gött Straße) in cui c’è una vastissima scelta di sport per una quarantina di euro annui. Alcune attività sono invece totalmente gratuite, come il Fitness mit Musik che frequentavo io.
Quanto alla vita in città, Friburgo è veramente a portata di studente: si va in giro in bicicletta (che è possibile noleggiare nel pressi della stazione, precisamente di fronte alla Herz Jesus Kirche). In alternativa, è possibile fare un abbonamento con la Deutsche Banh/VAG Freiburger Verkhers, quello semestrale per studenti costa 89€ e consente di prendere tutte le linee del tram, autobus e i treni regionali che viaggiano nel circondario friburghese senza ulteriori costi. In assenza di abbonamento, il costo del biglietto di corsa semplice è sui 2,60€.
Dalla PH (dove si trovano anche gli appartamenti dello Studentenwerk) per raggiungere il centro della città occorre prendere la linea 1 direzione Landwasser (la fermata dista pochi metri dalla facoltà) e scendere a Bertoldsbrunnen. Orientarsi comunque è molto semplice.
In centro ci sono tanti negozi di vario genere e dei buoni ristorantini, il mio preferito era il Tacheles, nei pressi dell’Augustinermuseum, dove è possibile gustare Schnitzel accompagnati da tante buonissime salse e contorni di patate, una vera leccornia!
Un altro must culinario da provare assolutamente quando si è da quelle parti è la Schwarzwälder Kirschtorte, una torta squisitissima (che mi ha creato dipendenza) a base di pan di spagna al cioccolato, ciliegie, Kirschwasser, il tutto ricoperto di panna e scaglie di cioccolato, vi stregherà!
In generale comunque posso garantirvi che non morirete affatto di fame in Germania, anzi! Soprattutto nel periodo dei mercatini di Natale, dove ovunque ci sono piccoli stands che sfornano ogni tipo possibile di Wurst no stop (consiglio assolutamente il Käsewurst). A proposito, a Natale lì l’atmosfera è del tutto particolare grazie ai mercatini e ai profumi tipici che pervadono le strade del centro.
Vivere a Friburgo non costa troppo, in generale ho costatato che la Germania è meno caro dell’Italia, si può fare la spesa a prezzi ragionevoli.
Ma i vantaggi di Friburgo non sono ancora finiti: il tempo è abbastanza gradevole, certo per me che sono siciliana, benché mi dicessero che ero nella città più soleggiata della Germania, stare un mese intero senza sole era diventato pesante. Ma di fronte allo spettacolo della Schwarzwald (Foresta Nera) innevata, non c’era freddo che teneva. Io tremavo dall’emozione più che dal freddo (sempre da brava siciliana che la neve non sapeva ancora come fosse fatta).
L’appartamento in cui vivevo era a ridosso della Schwarzwald, quindi spesso andavo a passeggiare, meditare, correre tra i sentieri della foresta tranquillamente anche perché era frequentato da famiglie. In ogni caso la città è piena di spazi verdi, infatti ha la fama di essere la città tedesca più ecologica e una volta ho letto un articolo che la classificava tra le 10 città più pulite al mondo! Il Seepark (raggiungibile sempre con la linea 1 direzione Landwasser) è un vero gioiellino verde nel cuore della città, dove si va per leggere sdraiati sulle infinite distese di prati verdi, per un picnic e per prendere un po’ di sole. Io tra metà febbraio e inizio marzo ero lì in maniche corte a godermi il teporino tedesco.
Essendo Friburgo nel cosidetto Drei-Länder-Eck, arrivare in Francia o in Svizzera è semplicissimo, io andavo in pullman con il Mein FernBus a Strasburgo in Francia o a Zurigo in Svizzera con solo 8€ a corsa. In ogni caso anche la mia fidata Deutsche Bahn è super efficiente e mi ha permesso di viaggiare tantissimo.
Viaggiare è stato un altro aspetto importante di questa esperienza perché mi ha permesso di conoscere tanta nuova gente da tutto il mondo, ad abbattere preconcetti e stereotipi di cui si sente parlare e a sapermi adattare a qualunque cosa visto che praticamente ogni fine settimana ero sempre in un posto diverso.
Ora vi domanderete se, anche Friburgo, come tutte le città, abbia i suoi lati negativi: se ci si lascia conquistare, tornare a casa alla vita di tutti i giorni sarà difficile. Molto difficile. Questo per me è stato il mio lato negativo: che è finito troppo presto. Mi ero abituata ai ritmi di quella città, a parlare e sentire solo tedesco, a passare i miei pomeriggi con gli amici del posto seduti sul Blaue Brücke guardando il tramonto…
È già passato un anno da quando sono rientrata in Italia ma la nostalgia per questa città non è svanita neanche un po’. Stare a Friburgo mi ha permesso di ritrovarmi e di scoprire aspetti di me stessa allora ignoti, ho imparato ad abbracciare abitudini diverse che mi hanno aperto nuovi orizzonti, ho capito quante opportunità offre questo stato a giovani laureati e non e ho realizzato che una città in cui tutto funziona come a Friburgo, ti fa stare bene e minimizza la nostalgia di casa, del sole, del mare (e dell’Etna nel mio caso).
In conclusione posso solo consigliare caldamente a tutti di non aver paura di cambiare, di lasciare i vostri luoghi per abbracciare una nuova cultura, una nuova città e una nuova lingua. L’Erasmus è un’esperienza che dà certamente una marcia in più perché ci permette di imparare ad adattarci a qualunque cosa non faccia parte della nostra routine. Se poi vi trovate in una città incantevole come Friburgo, niente sarà impossibile e sono certa che non vorrete tornare più neanche voi. Ho passato sei mesi prima della partenza a spingere i giorni affinché arrivasse il giorno in cui sarei arrivata lì e i sei della mia permanenza a desiderare che il tempo si bloccasse perché il pensiero di dover lasciare la Germania mi faceva venire da piangere, ma l’ho lasciata con la certezza che prima o poi ci ritornerò.
Se state dunque valutando di prendere parte al programma Erasmus e non sapete ancora che meta scegliere, direi che dovreste farci un pensierino sulla bella Friburgo, sperando che ve ne abbia fatto venire voglia. Guten Aufenthalt!

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